psicologo milano via fontana 15/1 20122
“Donne...lunatiche??!!”
A cura della dott.ssa Cristina Selvi Medico - Psichiatra
Donne...lunatiche??!!
Soltanto una percentuale minore, valutabile intorno al 2%-10% è afflitta in modo molto serio da queto disturbo, sono questi i casi che
rientrano nella diagnosi di Disturbo Disforico della Tarda Fase Luteinica che rappresenta una categoria diagnostica riconosciuta a livello
internazionale e presente nel DSM-IV, all’interno del capitolo dedicato ai Disturbi dell’Umore ( Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi
Mentali, è il testo di riferimento per la ricerca e la clinica che elenca tutti i sintomi e i segni che devono essere presenti per poter porre
diagnosi di un disturbo).
La prima descizione scientifica di questo disturbo risale al 1931 quando il neurologo Robert Frank descrisse con il termine Tensione
Premestruale un quadro clinico vero e proprio con sintomi fisici e psichici che collegò alla fase luteinica del ciclo e quindi a modifiche
dell’assetto ormonale, per lui dovute ad una disfunzione dell’ ovaio.
Il termine Sindrome Premestruale fu poi introdotto nel 1960.
Fino al 1987 la medicina accademica non ha considerato questa situazione come una patologia che può causare un vero e proprio
disagio e che può necessitare di un intervento terapeutico, è stato soltanto in quell’anno che la psichiatria ne prese atto intoducendola
come categoria diagnostica dotata di una sua nosografia (descrizione di sintomi e segni).
Nel 1987 la Sindrome premestruale è stata introdotta nella sezione dei “Disturbi Depressivi non altrimenti specificati” nel Manuale DSM.
Spesso anche le donne che non presentano manifestazioni cliniche marcate e severe possono comunque sperimentare difficoltà
evidenti nella loro vita quotidiana proprio nei giorni che precedono la comparsa del ciclo.
Esistono diversi sintomi in comune tra quelli lamentati nella PMS e i Disturbi Affettivi, ed esiste una prevalenza di Depressione Maggiore
nelle donne affette da Disturbo Disforico della Tarda Fase Luteinica (LLPDD).
I SINTOMI DELLA PMS:
L’umore può essere depresso o francamente irritabile, associato ad ansia, labilità emotiva con pianto immotivato, cefalea, tensione
mammaria con mastodinia, cioè dolore al seno, gonfiore e tensione addominale, diarrea o stitichezza, malessere generale, stanchezza,
ritenzione idrica con modificazioni significative del peso corporeo, modificazioni dell’appetito, calo della libido, a volte nausea e vomito.
Alcune donne possono sperimentare soltanto uno o due sintomi in modo molto evidente mentre altre lamentano un numero maggiore di
disagi ma con intensità meno marcata.
La comparsa della Sindrome Premestruale può avvenire in ogni momento dopo il menarca, anche se è più probabile intorno ai 25/30 anni.
Il decorso tende ad essere ingravescente, nel senso che con il tempo i sintomi diventano più marcati e possono durare per un periodo
maggiore di tempo.
La eziologia (causa) della comparsa di questi sintomi è da attribuire alle modifiche del corretto equilibrio tra estrogeni e progesterone nella
seconda fase del ciclo. E’ oramai accertata una funzione diretta di questi ormoni sul tono dell’umore, gli estrogeni tendono a migliorarlo
mentre il progesterone è lievemente sedativo e depressogeno.
Si parla di un deficit relativo di Progesterone, condizione che riduce tra l’altro, la soglia alla sensibilità del dolore.
Gli studi segnalano inoltre alterazioni premestruali dei livelli di Serotonina, che potrebbero spiegare il maggior bisogno di consumo di
carboidrati in questo periodo così come le alterazioni del transito intestinale, ricordiamo che l’intestino è ricco di recettori per la serotonina.
Inoltre questo neurotrasmettitore è coinvolto nella percezione del dolore, nella modulazione del tono dell’umore e del comportamento
aggressivo.
Altre sostanze implicate nella comparsa della sindrome sono L’Acido Gamma Aminobutirrico (GABA), i cui livelli sono più bassi nelle donne
affette dalla PMS; è questo un amminoacido con una azione inibitoria a livello neuronale, fortemente correlato agli stati d’ansia e di
tensione muscolare; per intenderci le benzodiazepine, cioè i farmaci sedativi, potenziano l’azione del GABA.
La causa della Sindrome Premestruale, però non è soltanto biologica, la comparsa dei sintomi e soprattutto l’impatto emotivo di questi
sulla donna è legata anche a fattori socioculturali e psicologici.
I vissuti emotivi e gli atteggiamenti culturali tramandati a livello famigliare sono essenziali nel potenziare un atteggiamento negativo di
alcune donne nei confronti del ciclo mestruale che può essere considerato comunque un evento negativo e limitante. L’esperienza
materna del ciclo mestruale ( così come quelle della gravidanza, della maternità e della menopausa) influisce notevolmente
sull’approccio della figlia a tutte le questioni che riguardano la sfera sessuale e riproduttiva e a tutti i cambiamenti e ai possibili disagi ad
essa connessi.
Non è raro nella pratica clinica incontrare donne che sono solite mettere in atto durante il ciclo una serie di comportamenti evitanti e di
limiti nella loro quotidianità come se si trovassero in uno stato in qualche modo patologico.
STRATEGIE PER RIDURRE I SINTOMI:
Seguire una dieta povera di zuccheri, privilegiando comunque quelli a basso Indice Glicemico, cioè quelli che determinano un aumento più
graduale dei livelli di glicemia nel sangue ( più variazioni intense e improvvise di glicemia determinano più variazioni intense e improvvise
del tono dell’umore).
Ridurre l’assunzione di cibi che contengono Glutammato di Sodio, sale derivato dall’Acido Glutammico ( attente ad esempio ai dadi da
cucina ) che ha un’azione eccitatoria a livello cerebrale e ridurre tutte le bevande che possono avere la stessa azione, come il caffè
(evitando le bibite che contengono caffeina e zucchero!!).
Ridurre tutti gli alimenti ricchi di cloruro di sodio, cioè di sale.
L’apporto di acqua deve essere adeguato, circa 30 ml per ogni kg di peso.
Incrementare l’assunzione di oligoelementi, quali lo Zinco, il Calcio e il Magnesio.
E’ utile, come oramai è noto in tutti i Disturbi dell’Umore, l’apporto di Acidi Grassi Polinsaturi, i famosi Omega 3/6/9, di derivazione
alimentare o come supplementazione di integratori.
Svolgere esercizio fisico regolare che produce Endorfine, e altre sostanza endogene quali la Feniletilamina che innalzano la soglia al
dolore e migliorano il tono dell’umore.
Naturalmente come tutte le regole di igiene di vita queste attenzioni non possono essere seguite soltanto nella fase che precede le
mestruazioni ma devono essere tenute presenti durante tutto il mese.
QUALI TERAPIE PER STARE MEGLIO:
Tutte le regole e le strategie consigliate vanno nella direzione di ridurre lo stato di infiammazione e acidosi metabolica dell’organismo.
Questo è il motivo per cui la Sindrome Premestruale tende a peggiorare nel tempo, in quanto inevitabilmente, l’organismo va incontro
negli anni ad un processo graduale di intossicazione che tende a dis-regolare i processi infiammatori e ad aumentare lo stato di acidosi,
condizioni ambedue che potenziano la comparsa dei sintomi.
Ed è qui che la Medicina Omotossicologica può agire profondamente ed efficacemente riducendo i sintomi correlati alla PMS,
modulando e riequilibrando i processi infiammatori e drenando e detossificando l’organismo e in particolare il tessuto connettivo, che è
ubiquitario nel nostro organismo ed è quindi localizzato anche a livello cerebrale.
La Medicina Omotossicologica e di Regolazione dispone di ormoni in concentrazione Low Dose (Progesterone, Beta-estradiolo,
Melatonina, Serotonina, Beta-endorfina ) e di Organoterapici ( cioè derivati di organo che modulano la funzionalità dell’organo bersaglio)
come Ovarium Suis e Corpus Luteum Suis in grado di regolare la bilancia tra estrogeni e progesterone in modo da ridurre la comparsa dei
sintomi.
Molti altri prodotti omotossicologici possono poi agire direttamente, in maniera sintomatica su manifestazioni quali ad esempio l’ansia, la
ritenzione idrica, i dolori e la cefalea.
A seconda dei sintomi che maggiormente disturbano la donna possono essere impostati protocolli terapeutici che hanno dimostrato di
esser decisamente efficaci nel ridurre l’intensità dei sintomi della Sindrome Premestruale.
La Terapia Omotossicologica può essere prescritta, almeno inizialmente, anche in associazione con le eventuali terapia allopatiche già
assunte per questo disturbo dalla paziente, che solitamente sono la Pillola Estroprogestinica, Benzodiazepine e, a volte, gli Antidepressivi
Serotoninergici, che si sono dimostrati utili nella terapia dei casi più invalidanti.
CURIOSITA’:
L’accertamento della Sindrome Premestruale al momento dell’atto delittuoso viene riconosciuta dalla legislazione di alcuni paesi
(Inghilterra, Francia) come una condizione attenuante.
In alcune regioni italiane le donne non potevano aiutare nella preparazione di salse e marmellate, in occasione del ciclo.
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