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“Genitori e figli : il dialogo urlato” A cura della dott.ssa Alessandra Marazzani Visconti - Psicologa-Psicoterapeuta La prima cosa da capire è il clima, l’atmosfera che c’è in casa abitualmente. Spesso La tensione che si respira è molto complessa da dettagliare. Perché ci si arrabbia cosi spesso? E da quanto succede? Ecco un secondo elemento da tenere presente: il tempo. Lo scambio in famiglia si costruisce e si interrompe più lentamente di quello che pensiamo. Andare alla ricerca dell’inizio così come individuare la causa scatenante che ha portato ad un dialogo urlato tra genitori e figli è meno difficile di quello che si pensi. Ci vuole allenamento e bisogna aprirsi ad un dialogo prima di tutto interno. Riuscire a dirsi cosa ci preoccupa concretamente, cosa non sopportiamo di nostro figlioa e cosa desidereremmo per luilei offre la possibilità di vedere. Ecco un altro elemento: vedere. vedere chiaramente quali sono le priorità, cosa vorremmo che cambiasse ora, cosa vorremmo che si modificasse nel tempo e non ultimo cosa vorremmo idealmente andando alla ricerca dei nostri desideri più reconditi. ascoltare le nostre urla, subire la loro rabbia è vivere dentro una delusione che avvolge tutti in famiglia, anche chi attraversa un momento di vita differente. Attenzione alla delusione: a volte è stimolo per affrontare cambiamenti ma può insinuarsi lentamente dentro casa e farci sentire che noi adulti non siamo capaci e che anche i figlie sono incapaci di crescere come dovrebbero. La delusione, l’ultimo elemento da considerare ci può togliere energia: a volte è come un dolore sordo alla testa che fa fuggire dal clima teso in casa. Per i ragazzi, per esempio, la delusione li porta ad essere sempre distratti, presi dal loro mondo e distanti da noi. Non sanno perché ma essere arrabbiati e diffidenti diventa un abito, un guscio in cui difendersi, come se la vita li facesse sentire "sotto minaccia". E noi adulti cosa possiamo fare? Per arrivare a fare bisogna prima capire che cosa siamo per i nostri figli in questa fase della loro vita. Per esempio, in che cosa ci riconoscono di più quotidianamente e quando litighiamo con loro che tipo di rabbia viene fuori? per prendere la direzione e agire bisogna anche fermarsi a fare un conto giusto, il nostro. Quante sono le energie su cui contare e da mettere in campo a breve ? perché se sono poche o tante gli interventi si diversificano. Ecco, solo allora si può partire per riuscire a cambiare rapporto con i nostri ragazzi. Dott.ssa Alessandra Marazzani Visconti Psicologa-psicoterapeuta
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