psicologo a milano via fontana 15/1 20122
“Il primo contatto” A cura della dott.ssa Silvia Valaguzza - Counsellor Il numero di telefono è appoggiato sul tavolo della sala ormai da giorni. Nome, cognome e numero di telefono. L'amica che mi ha consigliato questa professionista mi ha garantito che si tratta di una persona accogliente, ma allora perché ogni qual volta che prendo coraggio per chiamare iniziano a scorrere nella mia mente vari pensieri che un po' mi bloccano?: "Forse il problema con mio figlio si risolverà col tempo, meglio attendere", oppure "il problema è molto grave e devo pensare meglio a come esporlo, prendo tempo". Queste resistenze e oscillazioni che attraversano le persone ancor prima di chiedere aiuto dichiarano quanto sia faticoso avvicinarsi all'idea di un percorso per sé o per i propri figli. Superati questi primi ostacoli, generalmente avviene il primo contatto telefonico cui normalmente farà seguito un primo incontro con la persona che ha sollecitato il colloquio oppure con lei e altri attori gioco. Una signora mi contatta telefonicamente: "Ultimamente ho delle difficoltà con mio figlio di quattordici anni. Non mi ascolta, è molto arrabbiato o molto silenzioso e mi dice continuamente che è colpa mia se lui si sente uno ‘sfigato'. Sono separata ma gli sono sempre stata vicina e anche il padre è una figura presente. Lui fin da piccolo era un bimbo introverso. Ora frequenta il liceo e per piacere ai compagni si aggrega a gruppi che lo distolgono dallo studio. Non lo vedo contento ed è già dalla terza media che sono iniziati questi problemi. Ho pensato più volte che la situazione si risolvesse col tempo e quindi ho rinviato la mia richiesta d'aiuto, ma ora sono molto preoccupata e ho deciso di cercare un professionista per farci aiutare ma non so da dove iniziare, forse ho bisogno io o forse mio figlio, non so…". Numerose sono le telefonate di questo tipo, ricche di risonanze e informazioni molto utili al contatto successivo. Le persone chiedono riconoscimento del proprio disagio, una direzione. Sarà compito del terapeuta accogliere, comprendere, approfondire e orientare le varie richieste d'aiuto espresse nei primi contatti (telefonico, mail, primi colloqui) cercando di restituirle "decontaminate" (E. Berne) ai protagonisti. Molto frequentemente, infatti, la domanda iniziale d'aiuto non può essere colta alla lettera, ‘l'essenziale si trova spesso altrove' quindi diviene molto importante raccogliere la domanda esplicita e prestare ascolto alle parole non dette, alle emozioni silenti. Accogliendo con cura, prudenza e rispetto è possibile iniziare a districare i fili del racconto e consentire l'apertura di uno spazio progettuale di sostegno e cura. Dott.Silvia Valaguzza Counsellor
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